Negli ultimi giorni si registrano attacchi della Resistenza islamica in Iraq contro Israele, l’ultimo nella notte con droni intercettati e abbattuti dall’aviazione. In caso di invasione di terra del Libano i miliziani pronti a unirsi al conflitto. Il 94enne leader sciita chiede aiuti per la popolazione civile libanese. Fra gli iracheni timori di una escalation che favorirebbe anche il ritorno dell’Isis.
Proteste cavalcate da un politico locale a Pare-Pare contro l'apertura di un nuovo istituto. La Gamaliel School’s Foundation: abbiamo tutti i permessi e le nostre classi sono aperte a studenti di ogni confessione. Influencer musulmano in difesa della scuola si appella al presidente Joko Widodo: "Mostri che l'unità nella diversità saltata davanti a papa Francesco non sono solo parole".
Alla sbarra a porte chiuse i leader del movimento di opposizione Gruppo 24, Sukhrob Zafare e Nasimdžon Šarifov. Scomparsi da Istanbul dove vivevano da dieci anni in esilio, nell'agosto scorso il procuratore generale aveva reso noto che si trovano in un carcere della capitale del Tagikistan. Messa al bando come "assocazione estremistica" all'organizzazione non è permesso in alcun modo di partecipare alla vita politica e sociale del Paese.
Presentati in una conferenza stampa tenuta oggi in Vaticano alla presenza dell'arcivescovo della capitale coreana. Il 24 novembre in San Pietro la consegna della Croce che accompagna gli incontri dei giovani con il Papa. Mons. Chung sulla presenza di giovani da Pyongyang: "Desideriamo tanto invitarli. Ma la situazione politica di oggi non lo favorisce".
A Louise Delmotte, fotografa di nazionalità francese, impiegata di Associated Press, le autorità locali avevano già negato il rinnovo del permesso lavorativo. Lo scorso anno aveva ritratto l'imprenditore cattolico e attivista pro-democrazia in manette. Il Dipartimento di immigrazione - che ora richiede agli operatori di voli di inviare informazioni sui passeggeri in arrivo - non ha dato spiegazioni ufficiali.
I caccia dello Stato ebraico hanno colpito centri disabitati come obiettivi civili, tutti equiparati a depositi di munizioni o rampe di lancio di Hezbollah. Un medico parla di “massacro”, il timore di un numero consistente di cadaveri sotto le macerie. La grande fuga dal sud, ma qualcuno sceglie di restare rintanandosi nei villaggi. In alcuni quartieri di Beirut a maggioranza cristiana requisite case vuote ed edifici in costruzione.